Racconti
Le prime ore di Domenica 18 Aprile 2010,
nell'aria fredda della notte, c'é calma sul campo di Novi;
di colpo, lo scricchiolio metallico di un lucchetto che si apre e, subito, il rumore ferroso della rotaia, che sostiene la grande porta dell'hangar, rompe il silenzio.
Inizia lentamente il rotolare della grande porta, poi sempre più veloce per poi rallentare di nuovo e fermarsi inerte sul fondo del binario.
Qualche lepre attraversa di corsa il prato umido mentre il Piper bianco e rosso esce sul piazzale, spinto a mano dal pilota.
Lui sale, con il suo loden verde, l'abito perfettamente calzato e la cravatta stretta al collo intonata al completo; tra le labbra, l'immancabile sigaretta brilla nel buio, quasi a voler riscaldare il viso sorridente dell'uomo.
E' felice il pilota nel salire a bordo del vecchio aeroplano, e il buio e l'aria fredda del mattino non lo spaventano, anzi, prova una calma mai provata e le fatiche e i dolori di ieri non sembrano che un ricordo.
E' il momento...
il motore si avvia sbuffando, come a voler lamentarsi per questa partenza improvvisa, come a voler trattenere il pilota ancorato alla terra.
Ma lui, il pilota, non ha incertezze e preso il microfono fa la sua chiamata con la voce roca di sempre, rotta quà e là da un colpo di tosse:
"Novi da Riccardo", "chiedo autorizzazione al decollo pista 36, solo il pilota a bordo, senza piano di volo... non mi serve, so bene dove andare; lontano da qui, un viaggio infinito con una meta precisa; anche se un po mi spiace lasciare questo campo, gli amici, le persone che amo, e perché no... anche quelle che non sopporto ma, Novi, sento che devo partire, darò motore, come sempre farò scorrere il prato sotto le ruote, finché le mie ali non mi faranno sentire leggero, senza peso, senza pensieri, senza paura."
"Novi, chiedo l'autorizzazione a lasciare il vostro spazio aereo, per l'ultima volta, per portarmi alla massima quota... "
la chiamata all'aria, sembra perdersi nel silenzio di questa notte, mentre il suono rotondo del motore del Piper, lentamente, si spegne all'orizzonte.
D'improvviso una scarica, un fruscio e nella cuffia risuona un coro di voci amiche:
"Riccardo da Novi... grazie per essere stato con noi, resterai per sempre nei nostri ricordi e nei nostri cuori".
"Fai buon viaggio caro Riccardo e l'autorizzazione a lasciare il nostro spazio aereo, lo sai già è
... a discrezione!"
Tutti i Soci e gli amici di Novi
partecipano al dolore di Maria Rosa, Stefania e Alessandra Re.